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20

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2015

Recensione THE BIG SWING - "The Big Swing"

THE BIG SWING

The Big Swing

Autoprodotto

Release 7 Gennaio 2015


 

 

Nuovo gruppo “vintage” di elementi dalla navigata esperienza: i THE BIG SWING. Con l'omonimo album, ci catapultano nel passato con uno scorcio della musica prodotta nei migliori anni '70. Un trio essenziale, minimale, come il sound proposto, pastoso e Oldies, alla vecchia maniera insomma formato da Alessio Trapella voce e basso, Alex De Rosso chitarra e voce, e Roby Artuso batteria e voce. Le ispirazioni maggiori i colossi del passato come Led Zeppelin, Deep Purple, Hendrix, Ac/Dc, Whitesnake, Thin Lizzy e perché no, Nazareth e Rainbow.

 

 

Una miscela che esplode sulle note di “Dance on Your Knees” molto stile Led Zeppelin, ritmica eccellente, basso in linea, voce alla Glenn Hughes e chitarra “legnosa” e tagliente al punto giusto, denotando una certa padronanza per tutti gli elementi. Il sound riprende vagamente riff non originalissimi, infatti, in alcuni punti l'assonanza con “Kashimir” è abbastanza palpabile. Le prime note di “We'll Get Together” richiamano lo Slash Style ma la dinamica assunta dal brano è una bella Mid Tempo ricca di carica e calore. “Don't Bring Me Down” viaggia in 4/4, bella pompata e carica, con il cantato alla Steve Tyler mentre per “Things Are Falling” le arie sono quelle dei Rainbow con una chiusura alla Hendrix, anche se ci vuole “orecchio fino” visto che l'originalità dei brani è comunque propria dei The Big Swing.

 

“The Pain Is Mine” non si discosta dal filo conduttore '70ies ed il suono di una Gibson Les Paul ne caratterizza ancor di più il timbro, sparando un assolo di Alex De Rosso di tutto rispetto, in stile Stairway To Heaven seconda parte. Ritmo frenetico alla Ac/Dc di “Whole Lotta Rosie” in “Say What You Want” incendierà i timpani delle vostre orecchie che troveranno parziale sollievo in “Away” più morbida e corale, dagli interlude di chitarra goduriosi, sempre in stile Zeppelin. Palm Muting sulle sei corde secche ed asciutte come la sabbia del deserto del Texas, zona che vedrebbe bene “So High” come colonna sonora di un viaggio a cavallo di una custom mentre, con “Again”, l'area geografica si sposta nell' Australia di Angus & Co. in un altro brano dal tiro deciso e travolgente. Ottimo crescendo iniziale nel brano di chiusura “I'll Be Gone”, che riprende un pochino lo stile dell'inizio, ossia il cantato e l'impostazione alla Glenn Hughes.

 

 

The Big Swing è un ottimo disco per i nostalgici ed instancabili amanti degli anni '70. La band attinge a piene mani nelle radici dell'essenza madre dei main riff dei citati mostri sacri della storia del rock. Corretta la definizione che fanno di se stessi, classificandosi New Old Rock Band, infatti, il sound di chitarra, la scelta di piatti e delle pelli particolari della batteria, sono propri dei tempi a cui si ispira il trio, rendendo il disco un ottimo riassunto di tutto il meglio che abbiamo potuto sentire nella storia. Tutto ciò, però, fa un pochino peccare di originalità nonostante, come detto, il songwriting appartenga in maniera indiscussa al gruppo. 

 

 

Review by Luca MonsterLord

 

Tracklist

Dance on Your Knees

We'll Get Together

Don't Bring Me Down

Things Are Falling

The Pain Is Mine

Say What You Want

Away

So High

Again

I'll Be Gone

 

Lineup

Alessio Trapella voce e basso

Alex De Rosso chitarra e voce

Roby Artuso batteria e voce

 

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The Big Swing - Don't Bring Me Down