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lun

24

ago

2015

Recensione SOILWORK - The Ride Majestic

SOILWORK

The Ride Majestic

Nuclear Blast Records

Release date: 28 Agosto 2015




La Svezia ci piace tantissimo; potremmo parlare della loro cultura, del fatto che hanno una società moderna e aperta, una qualità della vita altissima, sotto il punto di vista delle pari opportunità non ha eguali, ma soprattutto sono due le cose che adoriamo della Svezia; una di queste due è la musica. Ormai è un dato di fatto che la regione scandinava sia la succursale più prossima dell’hard rock mondiale, spodestando in taluni casi anche la rocciosa e sempreverde fioritura di gruppi degli States, ma per quanto riguarda il death melodico non c’è gara.


I SOILWORK, giunti alla loro decima “concessione”, detengono insieme a gruppi come gli In Flames, il trono del genere da sempre. “The Ride Majestic” rappresenta un altro passo avanti nella ricerca di un suono sempre più personale, inciampando questa volta forse troppo sul cupo, ma le motivazioni dietro determinate scelte possono essere ricercate nel fatto che siano parecchi i lutti che hanno colpito la band negli ultimi tempi e ciò si riflette per forza di cose nella loro musica. Ciò nonostante gli undici brani troveranno modo di far gioire sia i vecchi fan che le nuove leve di adepti, perché la voce di Bjorn è tra le più versatili in circolazione, per lui passare dal growl più efferato a tonalità suadenti che avrebbero incantato il Francesco D’Assisi del periodo “Cantico delle Creature” è un gioco da ragazzi. A questo aggiungiamoci l’eccellente lavoro dietro alle tastiere di Sven Karlsson, pieno di sfaccettature al limite del progressive e il gioco è fatto. Tranquilli, i riff mostruosi di Andersson e Coudret sono sempre presenti e il drumming di Verbeuren è il collante di tutto l’album e non potrebbe essere altrimenti.


Quindi lasciatevi andare sulle note di “Enemies In Fidelity” o “The Phantom”, nella consapevolezza che i nostri sono sempre sul pezzo, non si sono ammorbiditi, semplicemente hanno preso molta più coscienza dei propri mezzi e stanno sperimentando. I tempi di “Figure Number Five” sono lontani, ma non è detto che tutto il male venga per nuocere, perché chi si aspettava “maturità”, in questo “The Ride Majestic” ne troverà tantissima. Per chi non fosse del tutto convinto alla fine dell’ascolto dell’album, vorremmo ricordare che, comunque, a noi sono due le cose che piacciono particolarmente della Svezia.



Recensione a cura di Emiliano Vallarino


Tracklist:

01. The Ride Majestic

02. Alight In The Aftermath

03. Death In General

04. Enemies In Fidelity

05. Petrichor By Sulphur

06. The Phantom

07. The Ride Majestic (Aspire Angelic)

08. Whirl Of Pain

09. All Along Echoing Paths

10. Shining Lights

11. Father And Son Watching The World Go Down


Line up:

Bjorn “Speed” Strid (vocals)

Ola Flink (bass)

Sven Karlsson (keyboards & samples)

Dirk Verbeuren (drums)

Sylvain Coudret (lead & rhythm guitar)

David Andersson (lead & rhythm guitar)


Link:

www.soilwork.org

www.facebook.com/soilwork

twitter.com/soilwork