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gio

28

apr

2016

Recensione HOMICIDE HAGRIDDEN - Effect Lucifero

HOMICIDE HAGRIDDEN

Effect Lucifero

Autoprodotto

Release date: Ristampa 2016

 

 

 

Torino è sempre stata il fulcro del metallo pesante, il thrash e il death sono sempre passati di là e gli Homicide Hagridden adesso non fanno altro che ricordarcelo con il loro nuovo e  martellante “Effect Lucifero”, otto cazzutissimi brani thrash che faranno felici tutti gli amanti del genere, compreso chi vi scrive.

 

 

 

Si parte con “4 Letter” ed è chiaro che la voce di Max e le ritmiche ci portino a pensare che gli Slayer piacciono un sacco ai nostri bravissimi piemontesi. Furia, rabbia e martellamenti spettacolari sono alla base di “Remembrance of Me” e “Regime”, brani che spingono sull’acceleratore e che coinvolgono in un pogo senza pietà. Bellissimo “Raped” dove si intravvede il grandissimo lavoro dietro le pelli di Stefano Moda, così come si fanno apprezzare le ritmiche di Massimo Moda e Fabio Insalaco in “Lie to an Angel”, brano ora tirato, ora mid tempo, una congiunzione di tecnica, sudore e anima.  “Lethal Agreement” è una rincorsa nella pazzia, veloce e dinamitarda come pochi brani in circolazione e con un riff centrale degno di nota. Valerio Possetto è il bassista che tutti vorrebbero, sempre sul pezzo, preciso e cattivo il giusto. “Purify” è, come del resto l’intero disco, la dimostrazione che la band di italiano ha solo l’anagrafica, perché è lampante che l’estrazione è internazionalissima e ci vogliamo tenere stretti per non sembrare di parte, cosa che in effetti è chiara. Sono bravissimi, tecnici e con tanta esperienza dalla loro. Dal vivo sono una certezza e in studio non lesinano affatto. L’album si chiude con “The Unsaid”, che inizialmente dobbiamo dire onestamente ci fuorvia. Cerchiamo di spiegarci meglio. Il riff melodico con ritmica e solista che si rincorrono lentamente fa pensare di essere davanti ad una ballad o quantomeno al pezzo più “sweet” del disco. Quanto ci stiamo sbagliando, quanto ci prendono in giro. Veloce, urlata, uno sparo al cuore dei defender più goduriosi.

 

A ragion veduta un signor album che merita non soltanto di far parte della vostra collezione ma che deve per forza di cose richiamare anche fuori dallo stivale un gran numero di adepti, di un genere che negli anni '80 era il pane di ogni metallaro e che, ora, grazie anche agli Homicide Hagridden è rientrato di diritto tra le cose più ben fatte della scena estrema. Grandi ragazzi, fateci sognare ancora.

 

 

Recensione a cura di Emiliano Vallarino

 

 

Tracklist:

01. 4 Letter

02. Remembrance of Me

03. Regime

04. Raped

05. Lie to an Angel

06. Lethal Agreement

07. Purify

08. The Unsaid

 

Line up:

Stefano Moda (batteria)

Massimo Moda (voce, chitarra)

Valerio Possetto (basso)

Fabio Insalaco (chitarra)

 

Link:

www.facebook.com/HomicideHagridden

twitter.com/hhthrash