DEATH SS
Rock’n’Roll Armageddon
Lucifer Rising Records
Data pubblicazione: 7 Settembre 2018
Vincent Price che presenta i Grammy Award, mentre il Conte Dracula fa selfie sul red carpet poco prima di dissanguarle, sarebbe un’immagine perfetta e per nulla sarcastica, di quella che è la nuova fatica per il monumento italiano dell’Horror Metal che sono i Death SS (gli scaramantici – me compreso – sfoderino amuleti o maneggino pure i gioielli di famiglia) del carismatico Steve Sylvester. La formazione pesarese, a distanza di ben 5 anni dal precedente full-length ‘Resurrection’, ritorna dalla sua cripta per diffondere oscurità, sangue ma anche orrore 3.0 nel mondo di oggi, in bilico tra lapidi e schermi LCD e, candele rosse e led multicolori.
Il quintetto marchigiano, infatti, apre questo ‘Rock ‘n’ Roll Armageddon’ con l’intro ‘Black Soul’ che rievoca il loro passato di horror italiano fine ‘70/inizio 80s ma, attenzione, nel bene e nel male, non è un totale ritorno alle origini ma una specie di percorso del concetto di horror e metal, dalla origini ad oggi. Pertanto, si passa da brani classicamente Death SS come ‘Zombie’, ‘Hellish Knights’, dove classic metal, doom, un po’ di street-metal e addirittura reminiscenze Queensryche (‘Forever’ potrebbe essere inserita in ‘Empire’, al di là del timbro inconfondibile di Steve), a pezzi che riprendono la metamorfosi ‘Rob Zombie-oriented’ del periodo ‘Panic’ e ‘Humanomalies’ come la techno-dark inquietante ‘Witches Dance’ o la grandguignolesca e danzereccia ‘Creature of the Night’, per una visione a 360°, colma di citazioni (quasi come un film di Tarantino) del loro stile fortemente legato all’immaginario dell’orrore.
Si toccano anche momenti tra il neo-classic metal per l’horror-SF di Slaughterhouse, in cui giganteggia la chitarra di Al De Noble, a brani fortemente ispirati al Morricone degli spaghetti-western ed al rock 60/70 di ‘The Glory of the Hawk’, dove la ruvida, stridula ma ammaliante voce di Steve si trasforma nel soliloquio di un Clint Eastwood che cammina con titoli di coda dietro di lui e tramonto nel deserto di fronte. ‘Your Life is Now’ ci riporta nel metal/hard rock di classe, dove le tastiere di Freddy Delirio mostrano la loro immensa versatilità, con atmosfera degna di un brano di Bon Jovi, ma con la stessa carica oscura mostrata in ‘Zombie’, ‘Madness’ (quando l’horror diventa dramma romantico senza finire per scimmiottare le porcate come ‘Twilight’) o ‘The Fourth Reich’.
La sezione ritmica composta da Glenn Strange e Bozo Wolff completa un quadro d’insieme godibilissimo, calibrato e di ottima fattura, una sorta di omaggio al metal, al cinema horror e non ed agli stessi Death SS che, con questo ‘Rock ‘n’ Roll Armageddon’ dimostrano che possono toccare i vertici, cadere ma rialzarsi per rinascere, essere tradizionali senza apparire pateticamente nostalgici ed innovatori senza apparire ridicoli scopiazzatori dei trend in carenza d’idee ma, sempre e soltanto, i signori dell’Horror Metal, citando gente come Rob Zombie solo per ricordare a tutti che sono loro ad aver ispirato il musicista/regista americano.
Un album coinvolgente, incendiario e di alto livello (finalmente) per una band che spiazza, sempre e comunque. Benvenuti alla Pantomima della Morte Rossa!!!
Tracklist:
1. Black Soul
2. Rock ‘n’ Roll Armageddon
3. Hellish Knights
4. Slaughterhouse
5. Creature of the Night
6. Madness of Love
7. Promised Land
8. Zombie Massacre
9. The Fourth Reich
10. Witches Dance
11. Your Life Is Now
12. The Glory of the Hawk
13. Forever
Line-up:
Steve Sylvester Vocals
Freddy Delirio Keyboards
Glenn Strange Bass
Al De Noble Guitars
Bozo Wolff Drums