VEONITY
Sorrows
Scarlet Records
Release date: 21 Agosto 2020
Giunti alla lora quarta produzione, gli svedesei Veonity decidono di dare una sterzata al loro stile produttivo, virando verso sonorità più cupe ed aggiungendo una vena Sympho e sprazzi Prog pur mantenendo la caratteristica solidità Metal.
Chi solitamente trova in band come i Sabaton o i Sonata Artica una sua dimensione sonora, con i Veonity troverà entrambe gli aspetti in un piacevole ed intrigante connubio.
“Broken” è solo la “via di accesso” all’LP, un interlude strumentale dai toni struggenti e decadenti, a tratti malinconici, che portano all’impatto con le note di “Graced and Damned”, primo singolo estratto per la band. Le innovazioni sonore sono palpabili da subito con un buona dose di tastiere a fare da padrone per poi passare in secondo piano, quasi una seconda voce, sulla strofa. Il tipico timbro di ispirazione Epic permane anche sull’attacco del ritornello. Fortunatamente, vista la scelta della struttura compositiva classica, non manca un assolo di Samuel Lundström che denota una certa tecnica.
Si passa a “Back Into The Dark” con un intro quasi solo voce che convince ma non a pieno; la doppia cassa di Joel Kollberg si fa sentire ed il brano culmina in un’altra bella performance di chitarra che, in due riprese, da conferma della qualità compositiva in fase di stesura del brano. Segue “Blinded Eyes Will See” che incalza veloce e precisa, un po’ come “Hunting High and Low” dei paesani Stratovarius, evolvendo in un bel treno ritmico dai chiarissimi connotati Power Metal.
Altra bella in chiave Power è sicuramente “Where Our Memories Used to Grow”, caratterizzata da un riffaggio incalzante e coinvolgente ed il caratteristico cantato che trova accenti vocali negli urli quasi in falsetto Anders Sköld. L’intro di “Acceptance” ricorda per stile e sonorità i Trivium di Catastrophist del quale anche il cantato prende un pò spunto, soprattutto nel ritornello. È necessario sottolineare come le linee melodiche e gli stacchi siano stati concepiti in maniera davvero accorta così come la funzione di amalgama degli strumenti venga egregiamente fatta dal basso di Kristoffer Lidre che crea quel giusto legante tra tutto.
La fase di mastering è stata affidata a Tony Lindgren, già collaboratore dei Dragonforce, dettaglio che emerge in maniera nettissima in “Free Again” che include tutte le sfumature caratteristiche delle composizioni di Herman Li & Co; i lick e certe scelte negli accenti delle chitarre sono palesi ma senza essere un clone, così come la cassa in 4/4 alla velocità della luce.
Una rallentata e si rientra in chiave più Sympho, un cambio di scenario sonoro diventato quasi un’avventura fantasy. “Center of the Storm” sembra proiettarci in una foresta elfica alla ricerca di un tesoro epico del quale si erano ormai perse le tracce e, dopo varie peripezie, eccolo comparire all’orizzonte. Ma non è finita così, “War” annuncia che la battaglia sarà dura ed intensa, riprendendo lo stile Sabaton appieno per un altro dei brani migliori di Sorrows. Il trittico si conclude con “Fear of Being Alive”: una sorta di risveglio dopo la lunga battaglia. Il ritmo dapprima pacato aumenta come una corsa liberatoria verso il sole all’orizzonte di un promontorio da cui tuffarsi.
Le nuove caratteristiche introdotte a livello sonoro non hanno fatto altro che dare una nuova spinta ai Veonity, portandoli ad essere sicuramente uno dei riferimenti nell’ambito del Power Metal scandinavo. I brani rimangono contenuti nei tempi e non stancano l’orecchio dell’ascoltatore, offrendo ottime alternanza sonore e di navigata fattura. Assolutamente consigliato.
Tracklist:
Broken
Graced Or Damned
Back In To The Dark
Blinded Eyes Will See
Where Our Memories Used To Grow
Acceptance
Free Again
Center Of The Storm
War
Fear Of Being Alive
Line up:
Joel Kollberg – Batteria
Samuel Lundström – Chitarra solista
Anders Sköld – Voce e seconda chitarra
Kristoffer Lidre – Basso
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