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mer

03

feb

2016

Recensione IVORY - “A Moment, a Place and a Reason”

IVORY

A Moment, a Place and a Reason

Buil2Kill Records/Audioglobe

Release date: 5 febbraio 2016

 

 

 

Secondo album per i torinesi Ivory che, dopo qualche cambio di line-up, oggi si spostano di genere passando da un iniziale prog ad un attuale hard rock anni 70 nudo e crudo, senza troppi fronzoli, con chiare influenze/richiami ai Deep Purple per la maggiorparte ma anche Led Zeppelin ed in alcuni pezzi anche band come Van Halen, Mr Big.

 

 

 

Ne è un validissimo esempio “Bad News” la traccia posta in apertura proprio come un biglietto da visita a questo "A Moment, a Place and a Reason" che mostra a tutti chi sono i nuovi Ivory. Il ritmo è coinvolgente, il riff di chitarra basta ascoltarlo una volta e ti ipnotizza, la voce del nuovo arrivato Bruccoleri (ex Projecto) calza perfettamente, l'assolo che altro non è se non un duello chitarra tastiera è davvero carino. Insomma chi ben inizia…. La qualità che viene confermata con la successiva “The Hawk” sulla falsa riga della precedente ma meno ruffiana.

 

“Feeling Alive” ci riporta alla mente le cose fatte da gente come i Mr. Big/Winery Dogs, soprattutto per il lavoro di chitarra. “Who Am I” pur mantenendo le coordinate hard rock settantiane ha un che di primissimi Iron Maiden, quanto meno a livello musicale non certo per il cantato. Mancano le scale di Steve Harris, ma ad un primo ascolto potrebbe essere avvicinata a quel tipo di canzoni. Non male anche se non troppo distante dall'originale la cover scelta dalla band; stiamo parlando della fin troppo nota “Come together” di Beatleasiana memoria. Diciamo che una scelta di una canzone diversa, magari più in linea con il loro stile musicale e soprattutto meno nota avrebbe avuto maggior resa di una che conoscono anche le pietre. Verso la fine del pezzo ci sono degli attacchi slap del basso che rendono più funky, ma l’effetto che hanno è di stranire l’ascoltatore. “Through Gloria's Eyes” è la ballad dell'album, raffinata non banale. Una canzone d'atmosfera che è capace di rapire l'ascoltatore, altro punto a favore degli Ivory. Chiude l'album un pezzo rock con molte influenze blues intitolato “Blues for fools”, un brano molto divertente sia per la melodia del cantato che per gli assoli prima di chitarra, in questo caso di tratta dell'ospite dell'album e cioè Vic Mazzoni (Projecto-Wonderland-Shadow of Steel) e successivamente quello di tastiera sempre ad opera di Alexandros Muscio (White Skull, Opera IX, Highlord ecc.)

 

L'album è stato registrato presso i RockLab Studios di Torino, il mastering è stato poi eseguito da Roland Grapow (ex Helloween/Masterplan) presso i suoi Grapow Studios in Slovacchia, mentre la cover dell’album è opera di Davide Nadalin (Labyrinth, Vision Divine, Sadist, Extrema ecc.). Dopo otto anni dall'esordio, una buona ripartenza. A quanto ci è stato detto, la prima data confermata degli Ivory sarà il 5 Marzo al Padiglione 14 di Collegno (TO) unitamente agli svedesi Bai Bang, come supporto ai nostrani Hell In The Club. Andremo di persona a verificare tutto quello che di buono è racchiuso in questo album.

 

 

Recensione di Andrea Lami

 

Tracklist:

01. Bad News

02. The Hawk

03. Feeling Alive

04. Who Am I?

05. Take A Ride

06. A Drink At The Village (Instr.)

07. come Together

08. Inner Breath

09. Through Gloria's Eyes

10. Blues For Fools

 

Line up:

Roberto Bruccoleri – vocals

Salvo Vecchio – guitars

Luca Bernazzi – bass

Claudio Rostagno - drums

 

Link:

www.facebook.com/ivory.rock